Il Panorama Incredibile del Giardino Incantato

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La splendida posizione panoramica su Firenze le valse il nome di “Villa Belvedere”: Villa Bardini ricorda i “Casini di Delizia” diffusi a Firenze tra la fine del 1500 e la prima metà del 1600, nati per il riposo e lo svago e circondati da coltivazioni agricole con fini non solo produttivi, ma anche ornamentali.

“…Un delizioso e vastissimo giardino il quale, nonostante che sia in costa piuttosto ripida e scoscesa, è comodamente accessibile con le carrozze per una comoda e bella strada…”

Così citava una guida di Firenze di fine ‘800 e così è rimasto ancora oggi: un Giardino con un panorama unico su Firenze che occupa gran parte di una collina circondata dalle mura medievali della città.

Fin dal Medioevo, il Giardino Bardini è appartenuto a ricche famiglie che si sono succedute: nato a destinazione agricola, si è trasformato nel corso dei secoli in uno splendido giardino all’italiana, che nei primi anni del ‘900 fu usato dal proprietario da cui prende il nome, il collezionista Stefano Bardini, conosciuto come il “principe degli antiquari”, anche come uno spettacolare ambiente di rappresentanza, in cui accogliere la sua facoltosa clientela.

Il Giardino Bardini integra tre giardini, diversi per epoca e stili:

  • il giardino all’italiana, con la magnifica scalinata barocca;
  • il bosco all’inglese che, con i suoi elementi esotici, rappresenta un raro esempio di giardino anglo-cinese;
  • il parco agricolo in cui ha trovato posto un nuovo frutteto e lo splendido pergolato di glicini

Il glicine è una tra le piante più suggestive e amate dai visitatori del Giardino Bardini. Sarà per il pergolato completamente ricoperto da questi grappoli violacei o perché conduce fino alla Loggia del Belvedere da cui si può godere del panorama su Firenze e su San Miniato al Monte.

Come il Giardino e la Villa Bardini, questo fiore porta con sé un’antica storia e una provenienza lontana: si narra che il glicine sia stato portato come rarità dalla Cina da Marco Polo, anche l’effettivo arrivo nel nostro Paese è attestato a partire dal ‘700.
La particolarità di questa pianta è la sua capacità di accrescersi in modo rapido, intenso e costante, rendendo il glicine uno dei simboli dello sviluppo della coscienza umana: la pianta rampicante, proprio come la coscienza umana si sviluppa velocemente con un costante movimento a spirale sino ad abbracciare il mondo esterno.

Dal lilla al violetto, dall’azzurro malva al rosato, lo spettacolo della fioritura del glicine è ammirabile al Giardino Bardini in primavera, tra aprile e maggio.

Il Giardino Bardini, grazie all’intervento della Fondazione, rappresenta oggi un’eccellenza del restauro: finalmente, questo cuore verde di Firenze è tornato a battere nella sua città e per la sua città.

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